Le vie del senso, come dire cose opposte con le stesse parole

“Le vie del senso” di Annamaria Testa è un saggio dedicato a chi ogni giorno smonta e rimonta le parole con rigore e immaginazione per informare, raccontare ed emozionare. Ma non solo.

«Ma io linguaggio non lo studio: lo uso. E sulla scrittura continuo a lavorare da manovale», spiega Testa, «per dirla più nobilmente, lo faccio in maniera empirica. Manipolando parole e affinando discorsi in maniera ossessiva, fino a quando non sento che riescono a dir bene, con chiarezza, quel che voglio fargli dire».

“Un libro scritto nella sua maniera sorridente e pensosa, coinvolgente e semplice”

Con queste premesse nel 2003 Annamaria Testa accetta di partecipare a un convegno di semiotica, da cui l’anno dopo prenderà forma un saggio prezioso dal titolo “Le vie del senso. Come dire cose opposte con le stesse parole”. Che, come dice Tullio De Muro nella prefazione alla prima edizione, è un libro:

“scritto nella sua maniera sorridente e pensosa, coinvolgente e semplice: semplice cioè in realtà assai attenta e sorvegliata, come sa chi ha tentato almeno qualche volta di parlare con semplicità di questioni in sé complicate”.

LIBRI 1 1024x1024 - Le vie del senso, come dire cose opposte con le stesse parole

Serve rigore e immaginazione per manipolare le parole

Intanto, passano gli anni, il mondo dei media cambia radicalmente e nel 2021 “Le vie del senso”, viene ripubblicato in una versione aggiornata e più ambia, quella che vedere qui sopra nella foto e che mi ha insegnato tantissimo. Innanzitutto a:

  • smontare e rimontare
  • con rigore e immaginazione
  • gli elementi base della comunicazione,
  • per tenere insieme informazione, narrazione ed emozione

C’è bisogno di cura per modellare le frasi proprio come si fa con l’argilla

Ecco, ogni volta che “metto mano” a un testo per plasmarlo come argilla, cerco di dargli una struttura e una forma, per migliorarne la comprensione e la percezione, cercando di dargli un tono di voce o un altro, un senso o un altro.


Così faccio memoria dell’invito che a pagina 13 Annamaria Testa rivolge a lettori perché ogni giorno nel mio lavoro sappia inoltrarmi per le vie del senso, provare a cercare ulteriori sentieri. E divertirmi.

Grazie Annamaria Testa per questo testo e per tutti gli altri libri in cui ci dai strumenti, pratiche e processi per imparare a dire cose cose opposte con le stesse parole.